Trekking notturno: avventure in Piemonte

Come trasformare un giorno settimanale come un altro in un avventura d’altri tempi? Ecco come si affronta un trekking notturno: prendete armi e bagagli usciti dall’ufficio fiondatevi a Forno di Coazze, sfidate il vento che sferza sulle vostre arrossate guance, non abbattetevi quando nel bosco avrete perso qualsiasi punto di riferimento e abbiate fiducia. Salite senza freni senza pensare ai cinghiali e ai lupi recentemente reintrodotti. Concentratevi nella camminata e godetevi il silenzio immenso e le lontane luci che sempre più si allontanano. Tre ore più in alto, nel buio innevato, un rifugio accogliente e tiepido vi aspetta. Il locale invernale del rifugio Balma è un unicum nella nostra terra: una turbina assicura per tutto l’anno dei comfort che sono un lusso estremo per gli infreddoliti montanari che, intrepidi, si spingon fin lassù. A maggior ragione se il tempo è poco e la gita è iniziata quando il sole è ormai un ricordo. Il rifugio è munito di fornelletto magnifico che ha reso possibile una indimenticabile polenta concia che ha reso ancor più felice il nostro soggiorno montano. Dopo una tisana e qualche ora di riposo bisognava però tornare verso i nostri luoghi lavorativi che ci aspettavano.

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L’alba è stata fragorosa per colori e emozioni. La luce rivela la bellezza del posto in cui siamo: il rifugio Balma è al centro di una valle spettacolare alla cui base scorre il torrente Sangonetto e dominata dalle belle cime del Robinet e Rocciavrè. Dormire nel nulla è un’emozione che non finisco mai di adorare e consiglio a tutti coloro che sono in difficoltà con le cose della vita, di soggiornare nel mezzo del Creato, così. Per tornare ad abbracciare il mondo e averne una prospettiva più ampia, sopra i problemi di tutti i giorni che spesso ci immiseriscono la vita. Un trekking notturno, come qualsiasi altro atto irrazionale, può aiutare a rimetterci in contatto con una realtà che vada oltre l’unica verità che ci viene proposta, piena di pregiudizi, tabù e modus vivendi che tiepidamente ci intorpidisce fino all’apatia celebrale ed emozionale.

Non abbandonatevi alla noia del quotidiano. L’avventura è dietro l’angolo: basta andare a bussare alla sua porta!

 

 

3 commenti su “Trekking notturno: avventure in Piemonte”

  1. Spettacolare! Anche se non non credo sarei riuscito a provare piacere in tutto quel buio! Non mi sento montanaro fino a quel punto! L’alba è veramente stupenda,e non immagino quanto sia stato difficile lasciare quel posto per far ritorno a lavoro! Complimenti per l’idea e lo spirito con cui siete riusciti a “spezzare” la settimana!:D

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  2. Anch’io ricordo molto bene quella notte al rifugio Balma, la polenta cotta scaldando la neve, il buio in discesa nel bosco, e la fatica di Sisifo nel cercare di salire in cima al Robinet(2679)peraltro senza riuscirci: era il 2/01/2010, la mia prima volta sulle ciaspole e per giunta la prima “passeggiata” con Robi:)

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