Trekking in Aprile decisamente speciale tra le Alpi vicino a Torino! Non tanto per il luogo: il rifugio Balma e il Monte Robinet sono un super classico delle mezze stagioni come queste per quanto riguarda il trekking. Questa volta però il gruppo era particolarmente folto e… fresco. Quattro ventenni americani(di varia origine) e una ragazza tedesca più i magnificentissimi e fantastici assistenti, compagni ed amici Betta e i World Path’s Attilio e Ambra.
La freschezza portata dall’aver vent’anni è venuta fuori subito prorompente. A partire dall’abbigliamento completamente inadeguato alla situazione. In particolare per un eventuale salita al Monte Robinet che a più di 2600 metri ha ancora molta neve in questa stagione.
Joseph e Andrew hanno pensato bene che delle scarpe tipo clark fossero l’ideale per questa escursione sulle Alpi. E non pensiate che non li avessi avvisati con tanto di foto di che tipo di scarpe servissero per questa gita. “We’ll suffer” è stato il loro caustico e sorridente commento. E io, che per fortuna non sono ancora così lontano dall’avere vent’anni, li ho assecondati in questo loro approccio selvatico e improvvisato al Mondo. Anche al mondo montano. E ho trovato freschissimo questo modo approssimativo di vivere che si poggia sul saper prendere con ironia i disagi e le sfortune(misfortunes) che una totale mancanza di pianificazione necessariamente comporta.
Le prime disavventure di questo trekking in Aprile sono arrivate quando Steven è rimasto incagliato sotto una roccia per la neve ormai molto molle verso le 4 del pomeriggio. Avendo i jeans invece che dei pantaloni in gora-tex vi lascio immaginare il disagio dopo esser rimasto per 10 minuti in neve bagnata. Tutto questo non scalfiva minimamente la loro voglia di dire idiozie, di sganasciarsi dalle risate e di prendersi amabilmente per i fondelli. Mitico questo avere vent’anni!
Un altra follia di Joseph e Steven è la logistica: arrivati con il treno notturno da Roma(!!) e partiti direttamte per questa avventura, la domenica riprendono il treno notturno per tornare nella città eterna e poi andare a lezione alle 9 del lunedì: mitici!
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Incresibile anche la manzanza di altri trekker, che lasciano per noi non solo l’intero locale invernale ormai Casa di Trekking Alps ma anche durante il tragitto non incontriamo praticamente nessuno. La mattina, nonostante le vesciche e la poca preparazione, con neve dura e senza zaino la combriccola parte spedita e raggiungiamo il Lago Soprano in un oretta. A questo punto, per rendere veramente memorabile l’esperienza e vista la dose di sopportazione del dolore dei miei pazzi clienti decido di provare la scalata alla vetta. La salita finale è molto ardua ma gli arditi ventenni scatenati la conquistano senza neanche troppa fatica. Raggiungiamo i 2700 metri del colle tra Robinet e Rocciavrè e ci godiamo la vista sulla Val Chisone fino al Monviso.
Per la discesa optiamo per un degno e continuo scivolare per pendii fradici, con conseguenti risate e sederi bagnati. Dopo un po di avventure ritorniamo in città e l’ultima immagine che porto con me è Andrew che, salutandomi alla metro fermi mi dice che è stata una delle esperienze più belle della sua vita, scalzo. Questo a conferma che si può vivere di Trekking in tutte le stagioni sulle Alpi occidentali, anche ad Aprile.